Nel film Interstellar, la Legge di Murphy, raccontata dal protagonista alla figlia di nome Murphy, non si riferisce a cose che andranno male, ma piuttosto all’inevitabilità: Se una cosa deve accadere, accadrà.
Questo significa che, in quel breve momento in cui passavi a distrarti in chat durante un aggiornamento delle tue app, se anche fossi rimasto per una manciata di secondi, io e te ci saremmo incrociati, contattati, conosciuti, avremmo avuto curiosità l’uno per l’altra, avremmo chiacchierato fino a voler scambiarci i numeri e risentirci dopo poco a voce, oltre le parole scritte.
Se una cosa deve accadere, accadrà.
Mi chiedo se vale per tutto il breve percorso che abbiamo condiviso, per il poco tempo che hai scelto di darci, per il tuo allontanamento che, forse, era la cosa più prevedibile nella tua quotidianità. O se quello che c’è stato in mezzo, tra un incontro inevitabile e un finale da decidere, è andato contro l’inevitabile e se è accaduto anche quello che poteva non accadere. Ad esempio, che io mi avvicinassi tanto a te da sentire ancora tutto lo spazio che hai lasciato scoperto andando via.
Sapevi che il nespolo è un albero di buon auspicio? Ti regalerei un nespolo per ogni tuo 15 Dicembre, ci sarebbe un giardino di buoni auspici, i miei per te, di cui qualcuno si prenderà cura per me, senza sapere quanto amore c’è in ogni foglia che spunta, molto più di quanto ce ne possano mettere Sole e pioggia per fare crescere quell’albero.
E quando, in occasione di un tuo compleanno, non riceverai una mail che ti dirà che c’è un nespolo del Giappone per te, in qualche improbabile località lontana da entrambi, chissà se sarai tu a piantarli ancora, perché tutti abbiamo bisogno di pensieri che siano buoni, e se ti chiederai della mia silenziosa assenza, se ti racconterai che sono felice con un altro pensiero per quei 15 Dicembre o se penserai che mi sono arresa, in qualche modo.
Se ti dirai che quello che deve accadere, accade.
E se, tra le cose inevitabili, ci sarà il desiderio di incontrarmi ancora, di cercarmi ancora, questa volta sapendo che è la scelta di farlo a essere inevitabile, perché, in qualche modo, se c’è una cosa che è quasi impossibile evitare è tornare a cercare i posti dove ci siamo sentiti a casa.
My Random Walk 